venerdì 23 maggio 2008

La questione dei rifiuti in Campania

Il tempo scorre inesorabile e, a sedici anni dal suo inizio e dopo mesi di ribalta mediatica, il problema dei rifiuti in Campania rimane sul tavolo e continua a essere uno dei bocconi più ghiotti su cui si avventano i mezzi d'informazione italiani.

Per tanti anni si è gridato allo scandalo per l'incapacità della politica di dipanare questa intricata matassa e di evitare che l'Italia tutta venisse additata, sullo scenario internazionale, come un paese del terzo mondo.

Da molti mesi a questa parte siamo stati investiti sul tema da un alternarsi di tsunami mediatici alternati a momenti di calma piatta sapientemente orchestrati dalla regia della informazione italiana.

Nel corso del primo Consiglio dei Ministri, il nuovo governo Berlusconi ha adottato una serie di provvedimenti che parrebbero indicare un'inversione di tendenza, in quanto l'Esecutivo si assume la responsabilità diretta della gestione dell'emergenza e della definizione delle linee guida per avviare un processo di normalizzazione della situazione.

Pur riservandosi di valutare a tempo debito l'efficacia dei provvedimenti adottati, l'assunzione di responsabilità da parte del Governo dovrebbe essere di per sè una buona notizia, soprattutto in un Paese come l'Italia dove prassi comune è la deresponsabilizzazione della gestione della res publica.
Invece, stiamo assistendo al sollevarsi, nei confronti di questo sussulto di decisionismo governativo, di tante voci critiche che agitano, soprattutto, la bandiera della necessità del dialogo con i cittadini.

Il dialogo con i cittadini è certamente uno dei fondamenti della democrazia, ma, alla fine, tocca alla politica assumere le decisioni nell'interesse dell'intera comunità e, quindi, non è ammissibile alcun potere di veto da parte di realtà che rappresentano interessi di parte.

E' ovvio che a nessuno fa piacere avere le discariche o i termovalorizzatori nelle immediate vicinanze di casa propria e che le scelte della politica devono essere ponderate, ma queste strutture sono dei mali necessari e, quindi, devono trovare una loro collocazione.

D'altra parte, come osservatore non esperto del problema, penso che potrebbe essere un'operazione di educazione civica spiegare all'opinione pubblica:

a) quali criteri sono stati adottati, sul tema della gestione dei rifiuti, dalle altre regioni italiane;
b) se il problema dell'impennata dei livelli d'inquinamento e dell'insorgere di gravi forme di malattia in presenza di discariche è un problema nazionale o è una triste peculiarità di poche zone;
c) se è vero che, in Campania, il problema dell'inquinamento del territorio è notevolmente più forte che nelle altre regioni italiane a causa di loschi traffici gestiti da indisturbati comitati d'affari legati alla politica e alla criminalità organizzata.

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