domenica 22 giugno 2008

Campioni nazionali e ... oltre: settore delle telecomunicazioni

... la storia riprende dal momento della prima fatturazione di Fastweb nei miei confronti.

Al di là di qualche inspiegabile strafalcione formale, nella sostanza mi è stato correttamente addebitato il rateo di canone simbolico per il periodo dal 12 Marzo, data dell'attivazione del servizio presso la mia Utenza, al 31 Marzo 2008.

Tutto OK, sino alla successiva fatturazione, quando è emersa in tutto il suo splendore la grande attenzione che questa società ha verso la sua Clientela; difatti, hanno bellamente scaricato sul Cliente tutte le loro inefficienze, applicando alla lettera le condizioni di contratto che, a bella posta, prevedono l'indicazione di una data fissa (nel mio caso il 31 Marzo) come scadenza della promozione applicata.

In aggiunta, nascondendosi dietro un presunto inconveniente tecnico che avrebbe impedito loro di procedere in corso di emissione della fattura precedente, hanno cumulato la fatturazione di due periodo, il saldo del bimestre precedente e l'anticipo del nuovo, generando un impatto economico sensibile anche sul bilancio familiare.

Ovviamente, ho provveduto a chiamare il Servizio Clienti e mi sono imbattuto in una scortese signorina la quale ha affermato:
a) di non avere a disposizione neanche la possibilità di controllare la data di attivazione del servizio sulla mia Utenza;
b) di non essere autorizzata a mettermi in contatto a fornirmi gli estremi di un responsabile Fastweb con cui potere parlare.

Alla fine, a fronte delle mie insistenze, la scortese signorina non ha trovato di meglio che chiudermi il telefono in faccia.

Ho successivamente inviato la solita raccomandata A.R., ma ancora tutto tace.

Nella speranza di potere scrivere una nuova puntata sul ravvedimento di Fastweb, la morale che se ne può trarre è veramente poco edificante: molte società, e certamente Fastweb nell'occasione, operano nei confronti dei propri Clienti con un'arroganza assoluta e ritengono di potere fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento.

Il caso specifico di Fastweb è, a mio avviso, ancora più grave, trattandosi di una società, quotata in Borsa e di proprietà di un'insospettabile colosso elvetico, che bombarda quotidianamente gli Italiani di pubblicità, che, alla luce dell'applicazione pratica, sarebbe tutta da verificare da parte delle Authority competenti.

Nessun commento: