venerdì 29 gennaio 2010

Cassandra, Solone e le esigenze reali dell'Italia

I dati economici odierni ci dicono che l'Italia ha, finora, sofferto meno si altri Paesi in termini di disoccupazione e continua a mantenere una posizione centrale nell'apposita classifica europea. Ovviamente, nessun miracolo, ma, almeno fino ad adesso, neanche la tragedia predetta da molte Cassandra nazionali.

D'altra parte, la stessa classifica evidenzia il tracollo della Spagna che va ad occupare una scomodissima penultima posizione con una percentuale di disoccupazione elevatissima. Al tempo stesso, la Spagna è fuori con l'accuso da tutti i vincoli di Maastricht e, con ogni probabilità, dovrà sottoporsi ad una cura da cavallo per cercare di rientrare in un triennio nei limiti europei.
Alla luce di questi dati, sarebbe interessante sapere dove sono finiti i tanti Solone che, nel corso degli ultimi anni, hanno celebrato il miracolo economico della Spagna che, a detta loro, avrebbe soppiantato l'Italia in tutte le classifiche economiche.

Certamente, queste considerazioni non intendono fornire una rappresentazione idilliaca della situazione italiana, anzi sarebbe opportuno avviare una serena analisi della situazione ed intraprendere un percorso di riforme che perseguano realmente l'interesse nazionale. Il nostro Paese ha bisogno di una svolta decisa che consenta di porre le basi per una ripresa reale che si concretizzi, finalmente, in un'accelerazione del miglioramento delle condizioni economiche.
Al di là della divisione preconcetta in schieramenti che nulla hanno d'ideale, credo che la nostra politica dovrebbe trovare il coraggio di promuovere un effettivo patto tra gli Italiani, volto a fare si che ogni cittadino contribuisca effettivamente alla copertura delle esigenze del Paese secondo le proprie possibilità. E' necessario incentivare i redditi da lavoro, rendendo un po' meno vantaggioso il trattamento fiscale riservato alla rendite. E' necessario incentivare lo sviluppo di famiglie più numerose, mediante politiche di sostegno che siano basate sulla situazione complessiva delle famiglie e non soltanto sul reddito dichiarato che, oggi, in troppi casi è palesemente difforme dal regime di vita tenuto.
La politica fiscale e la sua corretta applicazione sono tra i principali elementi fondanti di una società civile e moderna; pertanto, l'Italia non può tollerare ulteriormente la situazione attuale che consente a troppi cittadini di non contribuire alle esigenze della collettività in maniera proporzionale ai redditi reali.

La prima riforma che la nostra classe politica deve affrontare è la riforma fiscale che dovrebbe essere volta a definire e a fare rispettare una politica fiscale equa e basata sul concetto della contribuzione proporzionale alla effettiva situazione economica di ciascun nucleo familiare.

Quanto tempo dovranno ancora attendere i tanti onesti cittadini di questo splendido Paese?

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