lunedì 20 ottobre 2008

La febbre del superenalotto e ... oltre

Ci risiamo!

Ancora una volta, gli italiani stanno in fila ai botteghini nella speranza di centrare il colpo che possa dare una svolta epocale alla loro esistenza!

Quasi cento milioni di Euro a portata di mano possono offuscare anche le menti razionali e, allora, un intero popolo di artisti e di lavoratori si trasforma in popolo di sognatori e rincorre un miraggio.

Per giunta, tutto ciò accade in un momento caratterizzato da una grave crisi finanziaria che rischia di farsi molto minacciosa nei confronti dell'economia italiana indebolita da tanti anni di vacche magre, ma, forse, un po' protetta da una configurazione più tradizionalista di quelle presenti nei paesi più ... avanzati.

In tutto ciò, il vero vincitore è lo Stato che, tre volte la settimana, riceve dai giocatori una bella iniezione di denaro fresco in cambio di un sogno che soltanto uno potrà, un giorno, coronare!

La notizia più deprimente tra le tante che, collegate a questo fantastico jackpot, affollano i mezzi d'informazione è stata quella delle giocate, peraltro pare modeste, fatte da Paris Hilton e dalla fidanzata del nuovo zar Abramovich.

La notizia che può maggiormente alimentare l'orgoglio italico è che un gran numero di Francesi sono accorsi ad affollare le ricevitorie delle zone di confine nella speranza, speriamo vana, di aggiungere questi ... quasi cento milioni al notevolissimo ammontare dei tesori italiani che, trafugati in diversi momenti storici, fanno bella mostra di sé nei musei d'Oltralpe.

La notizia più bizzarra è quella della richiesta, avanzata dal Codacons, di porre un limite massimo alle giocate effettuate dai singoli individui. La richiesta ci appare bizzarra in quanto la comunità nazionale dovrebbe, con ogni probabilità, spendere per adeguare il sistema informativo dedicato a gestire questo gioco per introdurre un limite che sarebbe facilmente eludibile e, quindi, quasi impossibile da controllare e che, tra l'altro, potrebbe rappresentare un esempio da replicare in quelle innumerevoli occasioni di vita in cui l'incapacità di controllare i propri limiti di spesa può esporre noi e le nostre famiglie a rischio di ... insolvenza o bancarotta.

Credo che porre il problema in questi termini sia sbagliato e che, caso mai, il tanto mitizzato Stato, che altri non è che l'insieme di tutti noi cittadini, dovrebbe porsi il problema, questo si reale, dell'eticità del gioco d'azzardo pubblico e del conseguente messaggio diseducativo, che viene trasmesso a tutti noi e, in particolare, ai giovani.

Sarebbe auspicabile che anche lo Stato laico aderisse al recente invito del Santo Pontefice a non dedicare la propria vita a inseguire l'accumulo di denaro che, comunque sia, ha una valenza esclusivamente terrena e, quindi, effimera.

Detto ciò, lasciatemi correre, da cittadino modello, a giocare la mia schedina da 1 Euro!

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