domenica 9 novembre 2008

Adieu, adieu ... addio senza rimpianti

Secondo quanto riportato dal Journal du Dimanche, Madame Carla Bruni Sarkozy è ben felice di non essere più italiana, dopo avere ascoltato le parole usate dal presidente Berlusconi con riferimento a Barack Obama, presidente eletto degli Stati Uniti.

Con tutto il rispetto per la Premiére Dame, non credo che in Italia nessuno si strapperà i capelli per questa sua rottura; d'altronde, per molti anni la satira ha rappresentato la signora Bruni come un'italiana del tutto francesizzata e, per molti anni, la signora Bruni ha preferito risiedere in Francia invece che in Italia.

Al di là delle parole, qualche mese fa, la signora Bruni Sarkozy ha dimostrato quale considerazione abbia dell'Italia nel suo complesso quando, insieme con la sorella, si è adoperata affinché la brigatista Maina Petrella potesse sfuggire ancora alla giustizia italiana, giustificando la cosa con il timore che l'Italia non avrebbe saputo gestire in maniera opportuna il caso umanitario rappresentato dalla Petrella, condannata all'ergastolo per gravissimi reati, tra i quali l'omicidio, e latitante riparata in Francia dal 1993.

L'intervento della Première Dame è stato, quello si, davvero offensivo per la nazione Italia che, certamente, non può essere accusata di scarsa attenzione umanitaria; difatti, alcune legislazioni vigenti nel nostro Paese hanno consentito, forse pure con alcuni eccessi, di tornare in libertà anche a persone macchiatesi di crimini efferatissimi. Eppure, non abbiamo udito alcuna parola di scuse da parte né della signora Bruni Sarkozy né della di lei sorella.

Madame Carla Bruni Sarkozy, per favore, eviti di ergersi a giudice di chicchesia, soprattutto dell'Italia e degli Italiani che hanno motivi ben fondati per essere orgogliosi del proprio Paese al di là delle discutibili uscite del nostro attuale Capo del Governo. e si goda, da una posizione peraltro di sicuro privilegio, la sua francesità, vivendo in un Paese che, ergendosi a paladino della libertà, da tantissimi anni è rifugio di biechi personaggi che, nel nome della rivoluzione, hanno contribuito, spesso in prima persona, a rendere rosse di sangue innocente le strade dell'Italia.

Adieu Madame, nous ne regretterons pas toi!

1 commento:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)